A Firenze la pittura surrealista di Ugo Levita
Dopo la personale di Stefano Baroni, prosegue l’attività dello Studio Tommasi di via della Pergola 57, che sabato 29 aprile, alle ore 18,30, presenterà Ondaperpetua, la personale di Ugo Levita curata da Francesca Sacchi Tommasi e Ferdinando Creta, con i contributi critici in catalogo di Vittorio Sgarbi e di Francesco Creta. Dopo il successo di critica e pubblico ottenuto al Museo Arcos di Benevento, la mostra giunge a Firenze per presentare questo spirito libero nella vita come nell’arte, che ha sviluppato nel tempo una personalissima poetica pittorica di matrice surrealista, guadagnando la stima di numerosi esponenti della critica. Nelle parole di Antonio Carlo Ponti – membro dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia -, “Levita è pittore che unisce il “cervello”, fervido d’immaginazione fremente, all’abilità pittorica, quel virtuosismo di cui si è perso oggigiorno il gusto, la sfida, il senso, la bellezza, la necessità. (…) Un mondo il suo pieno di misteri e di narrazioni circolari, dove lo spazio e il tempo si trovano in somma sintonia, dentro la storia audace e onirica dell’utopia, in un universo di figure trasfigurate e di corpi o volti che non sai se pi ù umani o angelici. Una pittura di sterminata felicità, nonostante la realtà”. I due curatori hanno selezionato per la mostra circa trenta opere, alcune anche recentissime: dal polittico L’aquila con la tovaglia – omaggio a Todi città d’elezione di Levita e alla leggenda della sua fondazione -, al trittico del Guerriero Astrale; dalla Fenice agli Angeli fino al grande trittico de La Bestia e la Bella; qui, in modo particolare, arte e fiaba si intrecciano ed entrambe “rivelano una realtà interpretata dalla propria fantasia”.
Ugo Antonio Levita nasce ad Acerra nel 1958, e frequenta gli studi artistici a Napoli e a Firenze. Affascinato dalle opere e dai testi surrealisti, negli anni Ottanta, divenne membro del gruppo napoletano Ascendente & Discendente assieme a Dante Manchisi, Giuliano Lo Priore, Franco Matano. Il gruppo apporta un suo peculiare contributo al mondo dell’immaginario. Dopo questa prima esperienza, Levita elabora una sua poetica che si muove in modo trasversale e autonomo all’interno delle culture e del tempo, acquisendo la consapevolezza del dinamismo e della complessità storica. La sua prima personale si tiene nel 1998 al Castello di Acerra, curata dal critico mantovano Renzo Margonari, al quale Levita era stato presentato da Vittorio Sgarbi. La mostra lo accredita quale esponente dell’avanguardia napoletana del secondo Novecento, a detta del critico de La Repubblica, Vitaliano Corbi. Nel 2011 espone cinque opere alla 54a Biennale di Venezia, nel Padiglione Italia della sezione umbra del Museo d’Arte Contemporanea di Spoleto. Nell’aprile
2015, Vittorio Sgarbi presenta su Rai2 un’opera di Levita, durante la trasmissione televisiva Virus. Sempre nel 2015 è presente alla Expo Arte Contemporanea di Milano, su progetto della Regione Lombardia e a cura di Vittorio Sgarbi. Attualmente Levita collabora con Libellule LTD. Magic Realism (che ha sede a San Francisco e Parigi, e che raccoglie artisti mondiali di ispirazione surrealista), e con il Centre for Art of International Imaginary Realism in Danimarca. È stato inserito da Alfried Kostrewa, critico d’arte di Hannover in Germania, nell’Euro-Bilder-Projekt, come rappresentante dell’Italia tra i Paesi che hanno aderito alla moneta unica.